BIODANZA ORIGINALE SRT
ProgettiBIODANZA
Una disciplina non farmacologica di Riabilitazione Esistenziale per la patologia AlzheimerApplicazione di Biodanza ai Nuclei Alzheimer
I pazienti che hanno frequentato un corso di Biodanza hanno dimostrato- riduzione o scomparsa di una emotività esplosiva
- scomparsa degli atteggiamenti di fuga
- aumento del desiderio e dell’attesa
- recupero motorio e del ritmo gestuale
- capacità di mettersi in relazione emotivo-affettiva con le terapiste
- recupero dell’iniziativa
- recupero dell’umorismo e di sfumature sarcastiche
- recupero della mimica
- riduzione della stancabilità ed aumento dell’attenzione
- miglioramento delle capacità cognitive
- recupero delle capacità mnestiche
La nostra esperienza in qualità di Operatori di Biodanza SRTA e i risultati ottenuti con l’applicazione del Metodo Biodanza ai nuclei Alzheimer con MMSE <19 in RSA
Premessa
Biodanza è un’attività che può essere svolta da qualsiasi persona. A seconda del gruppo, le proposte e le musiche cambiano, in feedback con le risposte del gruppo.
Per un anno e mezzo, abbiamo avuto l’opportunità di poter praticare la Biodanza all’interno di una RSA (Associazione Casa San Giorgio Onlus Origgio) che ci ha chiesto un’attività mirata per un nucleo Alzheimer con MMSE <19; ed è a queste persone che rivolgiamo la proposta operativa di Biodanza.
I progetti proposti sono stati di due tipi:
- con il nucleo Alzheimer e gli operatori
- con il nucleo Alzheimer, i loro parenti e gli operatori.
L’obiettivo cuspide della Biodanza è l’integrazione umana e con la sua applicazione è conseguire il miglioramento della qualità di vita delle persone così come per il nucleo Alzheimer applicando i dovuti accorgimenti metodologici per questo gruppo specifico.
Richiedi l’ultima Relazione di Follow-up riferita al percorso di Biodanza effettuato nell’anno 2018 nella RSA di Origgio (VA).
I risultati ottenuti sono frutto di un totale di 24 sessioni di Biodanza, suddivise in cicli di 8 sessioni di circa 1 ora ciascuna.
L’ alta qualità dell’esperienza del percorso di Biodanza è stata raggiunta grazie alla preziosa collaborazione della Direttrice della RSA, della Psicologa e della presenza di Operatori qualificati e dei volontari premurosi della RSA.
Quale acceleratore dei progressi, la presenza e l’affetto dei parenti coinvolti nel progetto.
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L’esperienza del Professor Rolando Toro Araneda con la Biodanza SRTA applicata ai nuclei Alzheimer
[…]Utilizzare la Biodanza come intervento riabilitativo per i malati di Alzheimer (ed anche per i parkinsoniani) deriva dall’applicazione ormai pluriennale della terapia ”senso-motoria” e quella “emotivo-espressiva” nel lavoro con pazienti autistici, Down e X-fragili, oltre che con insufficienti mentali.
I risultati ottenuti con queste tecniche, accompagnate da terapie individuali e di gruppo, sono stati tanto promissori che la Biodanza è stata vista come un compendio naturale e imprescindibile.
L’uso di musiche specificatamente scelte per ogni “esercizio”, la possibilità di ricordare intense emozioni e di verificare atteggiamenti affettivi, l’alternanza di momenti di rilassamento regressivo con altri di consistente stimolazione, la possibilità di evocare desideri e fantasie, la ricchezza dei movimenti e , soprattutto, la valorizzazione del Sé ed il recupero del senso di essere e di esistere come soggetto e come soggetto relazionale, sono tutti motivi o modelli ideali che hanno spinto alla scelta metodologica per tentare una riabilitazione dei pazienti Alzheimer che rappresentano un enorme problema per le famiglie.[…]
Tratto da: ALZHEIMER E BIODANZA – Prof. Rolando Toro Araneda – Dott. Romeo Lucioni – Dott. Luisa Bava (Varese, Italia, 1996)
La Biodanza come Riabilitazione Esistenziale per malati di Alzheimer
A cura del Professor Rolando Toro Araneda
La Biodanza è un sistema di integrazione delle funzioni organiche, di ottimizzazione di stili di vita mediante la induzione di intense emozioni, attraverso la musica, la danza o esercizi di incontro in gruppo, che sono organizzati seguendo un modello teorico basato su studi biologici, etologici e psicologici.
Fondamenti teorici
Biodanza, agendo da stimolo sugli elementi istintivi dell’Io (il desiderio, il piacere, l’auto-stimolazione, l’affettività arcaica) procura una energia psichica ai meccanismi mentali della sfera cognitivo-affettiva. In questo modo il mondo relazionale del soggetto si arricchisce determinando un miglioramento delle funzioni intellettive e del comportamento che diventa più consono, finalizzato ed adeguato alle dinamiche del feed-back.
Aspettative
Si tratta di raggiungere:
- maggior controllo delle reazioni emotive;
- più ordinata risposta agli stimoli relazionali;
- recupero relativo delle capacità mnestiche riferite a sé e agli altri;
- recupero delle capacità di coordinazione motoria complessa;
- recupero della psicomotricità automatica;
- maggior partecipazione sociale;
- miglioramento delle capacità di riconoscere parenti, medici, personale assistenziale;
- maggior capacità di tenuta e di attenzione;
- sviluppo delle funzioni affettive e del desiderio alla partecipazione;
- recupero delle capacità deduttive;
- comportamento autonomo, orientato ed adeguato;
- maggiori motivazioni alla vita;
Obiettivi
- Rompere l’isolamento;
- creare relazioni semplici e chiare;
- superare la confusione;
- ampliare il livello di coscienza;
- creare un senso empatico di partecipazione;
e quindi:
- ricondurre il mondo interno a una dimensione adeguata al mondo esterno;
Metodologia
Biodanza utilizza una miriade di combinazioni tra musica e movimento, ciascuna delle quali è adeguata ad una situazione che si vuole ricreare. Questi vissuti si riferiscono a tre grandi modelli della intimità:
- rilassamento
- regressione
- stimolazione-attivazione.
Risultati
I benefici più evidenti indotti da questa tecnica (che per il suo ideatore è una vera e propria scienza) riguardano:
- la partecipazione attiva dei pazienti;
- la tenuta degli stessi per almeno un’ora;
- il recupero di costrutti mnestici;
che migliorano:
- l’aspettativa verso l’incontro e verso il contatto con gli operatori;
- il protrarsi nel tempo dei risultati positivi;
- il senso dell’orientamento, dell’auto-riconoscimento e dell’autostima;
- il recupero del giudizio di realtà, e quindi del senso della partecipazione attiva, di un miglior stato dell’umore (più sereno, più allegro), della motricità (più sciolta, più spontanea, più ricca);
Vantaggi
Con la Biodanza si ottengono rapidamente miglioramenti della partecipazione e del contatto interpersonale con i pazienti.
Si osservano:
- soddisfazione degli operatori e dei caregivers che traggono auto-riconoscimento e senso di autostima dal coinvolgimento emotivo dei pazienti e vengono stimolati a continuare con maggiore disponibilità affettiva;
- accentuazione degli atteggiamenti adattivi reciproci (del paziente e dell’operatore), favoriti dalla comunicazione empatica e che permettono di mantenere più a lungo il rapporto, con un grande beneficio per l’adattabilità e per il recupero di funzioni;
- coinvolgimento attivo dei parenti che scoprono un risorgere delle possibilità relazionali dei loro cari superando, in questo modo, lo sconforto e la “chiusura” sostenuta da profondi sensi di colpa e assumendo nuovamente un ruolo positivo sotteso al “senso di poter essere protagonisti”;
- rapido contenimento delle reazioni emotivo-istintive dei pazienti che non tendono più alla fuga, ma, al contrario, dimostrano una valida partecipazione ed una rinnovata aspettativa;
- riscoperta del proprio ruolo e del poter attirare l’attenzione su di sé con evidenti possibilità di provare sentimenti di autostima e di auto-identificazione.
Va ricordato che l’identità prevede un ruolo e che questo è sotteso alla capacità di riflessione su sé stessi come “persona”. Il ruolo crea anche aspettative, mentre la delusione (l’abbandono) stimola la rinuncia e la volontà di chiudersi e di non apprendere.
Gli esercizi di riabilitazione tradizionali tendono ad indurre cambiamenti dall’esterno, facendo leva sulla “volontà” e sullo sforzo personale per riacquistare un proprio senso di sé.
La Biodanza invece
a) Si propone di riabilitare dal di dentro, partendo dal profondo del mondo istintuale, dal piacere, dal desiderio, rinnovando un senso di sé assopito, ristrutturando l’Io in una dimensione di “potere”;
b) Induce una ricerca personale del “come” che, quindi, diventa patrimonio e conquista del soggetto e non un “metodo” dell’operatore;
L’induzione di momenti regressivi accompagnati da altri attivi, propositivi e di espansione della coscienza porta ad una moltiplicazione dei vissuti che si stratifica come nuovo modello per utilizzare le potenzialità personali.
Il contatto affettivo all’interno del gruppo ristabilisce possibilità di comunicazione empatica ed espressiva, fortifica la coscienza e l’identità minacciate fortemente dalla malattia e dalla perdita dell’autonomia.
La fiducia in sé stessi e l’autostima fanno aumentare progressivamente anche l’autonomia dei movimenti ed il desiderio di scoprire il mondo determinando:
- il recupero di un senso di sé poliedrico e complesso, ricco di valenze non solo razionali ma anche emotive ed affettive;
- la rottura delle barriere fondate nell’auto-svalorizzazione;
- la riscoperta della propria identità per ritrovare un senso di appartenenza al “mondo della vita” che si concretizza con l’iniziativa, la ricerca del piacere, del desiderio, della fantasia e della propria gratificazione;
I pazienti che hanno frequentato un corso di Biodanza hanno dimostrato
- riduzione o scomparsa di una emotività esplosiva;
- scomparsa degli atteggiamenti di fuga;
- aumento del desiderio e dell’attesa;
- recupero motorio e del ritmo gestuale;
- capacità di mettersi in relazione emotivo-affettiva con le terapiste;
- recupero dell’iniziativa;
- recupero dell’umorismo e di sfumature sarcastiche;
- recupero della mimica;
- riduzione della stancabilità ed aumento dell’attenzione;
- miglioramento delle capacità cognitive;
- recupero delle capacità mnestiche;